Sei nuove ammissioni agli Ordini sacri
Saranno sei i seminaristi teologi della nostra Diocesi che il prossimo 25 aprile, pronunceranno il loro primo “Eccomi!” alla Chiesa con il rito di Ammissione agli Ordini Sacri del Diaconato e del Presbiterato. Il Vescovo Fernando accoglierà con gioia, durante la concelebrazione eucaristica, la loro richiesta e così renderà ufficiale il loro cammino immediato di formazione al ministero ordinato presso il Pontificio Seminario Maggiore di Molfetta, dove attualmente vivono. Sono Michele Busti (23 anni, Gallipoli), Justin Salah Martin Juma (26 anni, del Sud Sudan ma residente a Galatone), Marco Mastrogiovanni (24 anni, Matino), Mattia Miggiano (23 anni, Casarano), Pasquale Simone (25 anni, Alezio) e Simone Tarantino (24 anni, Copertino).
La Cattedrale di Nardò, dove già da qualche anno si è consoni ritrovarsi per questi appuntamenti diocesani, accoglierà, oltre alle famiglie degli ammessi, anche i formatori, gli amici e i compagni di corso che converranno dalle varie Diocesi di Puglia per l’occasione. L’emozione per questo primo passo è evidente per Mattia: «La mia richiesta di essere ammesso agli ordini sacri è stata frutto di tanta preghiera. Questo anno particolare, in cui sto curando il mio rapporto con la Parola di Dio, è stato favorevole per compiere un passo così importante e significativo per il mio itinerario vocazionale». Marco sente anche lui grande trepidazione per l’ammissione ma, soggiunge, «ciò che mi rasserena è sentire il Signore al mio fianco che cammina con me, mi sostiene, mi dona il Suo sorriso. È l’incontro con la sua Parola, l’adorazione eucaristica, il confronto con tanti miei fratelli di cammino e con le figure educative, che mi confermano la bontà del pronunciare il mio primo “Eccomi”». Insieme a loro Simone, che ha vissuto il suo itinerario prima nel Seminario minore e poi nel maggiore, ripensa a quanto vissuto e scrive: «Il percorso che mi ha condotto fino a chiedere di essere ammesso non è stato semplice, perché ti coinvolge appieno e ti rende sempre più consapevole della scelta. Ho voluto fare questo passo perché sento che la strada posta da Dio davanti a me è quella che mi rende felice: nella relazione con l’altro sto incontrando e scoprendo sempre più Dio». Michele, dal canto suo, ricorda come «quella dell’Ammissione agli Ordini è una scelta che affonda le radici non tanto negli ultimi mesi, quanto negli anni passati di formazione e nel discernimento in diocesi. La richiesta non sbuca come un fungo, ma è frutto di una relazione, un dialogo con il Signore nella preghiera e nel rapporto con i fratelli. La ricerca del Suo Volto, la conoscenza sempre maggiore di me alla luce del Vangelo e la crescita nelle relazioni mi hanno portato, nella ricerca di Dio a incontrare Lui e a re-incontrare me nella sua luce». Pasquale condivide i sentimenti dei compagni: «Non chiedo di vedere ciò che mi attende all’orizzonte, un passo solo mi sarà sufficiente. Guidami Tu, Luce gentile» confida – facendo sue le parole della preghiera del beato John Henry Newman – aggiungendo: «le sussurro al mio cuore in una fiducia al Signore autore d’ogni vita e vocazione». Justin viene dal Sud Sudan e sta vivendo da qualche anno la sua esperienza di cammino a Galatone, condividendo la formazione presso il seminario maggiore con il gruppo della Diocesi di Nardò-Gallipoli. Confida anche lui una sana trepidazione come i suoi amici: «L’Ammissione per me è una nuova tappa, un nuovo inizio per impegnarmi di più nel mio cammino vocazionale ed essere fedele al Signore e alla sua chiamata. Ma penso già a come sarà impegnativo pronunciare il “SI” per sempre nel mio cuore a Lui quando tra qualche anno, se Dio vuole, riceverò il dono del sacerdozio».
Per questi nostri amici e fratelli, in cammino verso l’Ordinazione, ci impegniamo sin da ora a chiedere alla Vergine Maria la sua materna protezione.